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Un inaspettato incontro cuckold


di Membro VIP di Annunci69.it Stefy_Mant
30.09.2024    |    245    |    4 9.2
"Al mio ritorno ne parlai con lui e, dolce e premuroso come sempre, mi propose una notte tutta per noi in un lussuoso hotel premettendo che, per quanto lui..."
All'alba dei miei 30 anni frequentavo un notaio di Bologna praticamente come sua amante segreta. La nostra relazione mi appagava in quasi tutto e per tutto, sia nel modo con cui mi vedeva e trattava da donna che dall'intesa erotica che si era instaurata tra noi.
Un'altra cosa che aveva reso questo rapporto segreto così forte era una profonda sincerità su cui era nato questo amore clandestino, dove i suoi intenti e la sua situazione di vita erano sul piatto da prima ancora del primo bacio.
"Io sono così e questa è la mia vita" diceva e a me andava bene così.
Ma questo legame sincero si apri anche su altre cose: io ero ben consapevole di non poter colmare tutti i vuoti erotici che la ormai defunta vita coniugale gli aveva creato, ma anche lui non poteva essere parte di tutte le mie fantasie e occasionali perversioni; su questo non ci siamo mai nascosti e abbiamo accettato e supportato le occasionali scappatelle anche dal nostro di rapporto quando l'occasione si presentava.

Per via di questo lui sapeva bene che ero da sempre curiosa di fare un'esperienza black, un po' per demistificare questo mito di instancabili e dotatissimi stalloni che alcune amiche e sorelline mi avevano preannunciato.
Quando due amiche mi proposero una vacanza a Capo Verde io accettai e lui si raccomandò di divertirmi bene e in sicurezza. Niente patemi, niente gelosie.
Ahimè però la vacanza si rivelò un fiasco: un po' per il poco coraggio di espormi troppo, un po' per le amiche che giravano esclusivamente per gli ambienti più idonei a donne etero. In parole povere loro sono tornate appagate e io no.

Al mio ritorno ne parlai con lui e, dolce e premuroso come sempre, mi propose una notte tutta per noi in un lussuoso hotel premettendo che, per quanto lui fosse la solita minestra, la location e il non essere stati vicini per una settimana avrebbero aggiunto un po' di pepe alla cosa. Ovviamente accettai, felice di averlo nella mia vita come sempre per gesti ricchi di amore come questo.

Arrivò quindi quella sera e seguii il nostro solito copione: arrivai un paio d'ore prima di lui per sistemarmi e attenderlo pronta e bella come gli piacevo. Ma già al mio ingresso notai qualcosa di diverso; lui era già passato e sul letto trovai un mazzo di rose, un completo intimo sexy di una marca molto costosa e un bigliettino "una principessa si merita cose belle, anche quando fa un po' la puttanella". Sorrisi e provai subito il suo regalo che ovviamente mi stava a pennello, tanto lui ormai conosceva a memoria il mio fisico.

Poco dopo aver finito i preparativi ecco che sento la serratura della stanza scattare. Era lui, elegantissimo come sempre e con quel profumo di dopobarba che mi mandava sempre su di giri. Gli saltai addosso, baciandolo come se non ci fossimo visti per mesi e lui ricambiava palpandomi il sedere con la decisione che tanto amavo.

"Vedo che ci ho preso con il regalino" disse e io annui facendo una piroetta per metterlo bene in mostra, poi lo presi per mano e lo portai verso il letto dove mi misi seduta e gli abbassai la zip cercando il suo cazzo. Senza fatica usci fuori, già duretto e perciò mi misi a completare l'opera di erezione con uno dei miei lavori di bocca. Pochi minuti dopo qualcuno busso alla porta.

"Ah, il servizio in camera" disse sorridendo. Intuii che qualcosa bolliva in pentola mentre si diresse con il cazzo di fuori verso la porta.

"Accomodati, ti aspettavamo"

Vidi entrare un altro uomo, alto, ben piazzato e di colore. Lo riconobbi subito, era un escort bisex che lavorava parecchio in quegli anni sulla nostra zona e su cui avevo passato diverse ore fantasticandoci su grazie a un suo sito molto esplicito.

Allungo la mano e io ricambiai con un timido "Piacere, Stefania" prima di venire strattonata verso di lui. Mi prese tra le sue braccia e mi diede una bella pacca sul culo prima di esplorare la mercanzia su cui avrebbe lavorato.

"Bella troia, avevi ragione. Posso lavorarmela da solo un po'?" disse parlando solo col mio uomo, e eccitandomi ancora di più con questo trattarmi da oggetto.

"Stasera è tutta tua" rispose il mio amore

"Bene" e mi spinse giù in ginocchio con una delle sue possenti mani, mentre l'altra con fare esperto fece cadere a terra i suoi pantaloni. Davanti a me trovai il primo vero cazzo che potevo definire gigante, ero eccitata e spaventata da ciò che poteva accadere ma il mio cervello si spense e iniziai a leccarlo e baciarlo. Lo sentivo diventare sempre più duro e più grande ad ogni colpo di lingua e di labbra e appena raggiunse una certa rigidità lui me lo infilò in bocca.

"Succhia puttanella, succhialo"

A fatica riuscivo a farcelo stare ma assecondavo i movimenti che mi faceva fare con la mano appoggiata alla testa. Diventava sempre più grosso, sempre più duro.

A una certa mi sono sfilata, mi mancava il respiro e pensavo di vomitare. Lui mi prese e mi buttò a letto, mi baciò il micropene, lecco le palle e poi inizio a lavorarsi di lingua e dita il mio buchetto. "oh no, ci siamo" pensai con una certa apprensione per quella circonferenza che mise a dura prova la mia bocca.

Lui si alzo, prese dalla giacca un tubetto di gel e me ne spalmo una bella dose intorno e dentro al buchetto, prima di darsene un bel po' sul cazzo ormai grosso quanto il mio avambraccio. Mi prese per le caviglie, con il mio buchetto in posizione accogliente e spinse gentilmente dentro. Urlai, un misto di dolore e piacere scosse il mio corpo intero sentendolo entrare dentro di me. Un paio di strusciate delicate per tastare il terreno e poi eccolo piazzarsi sopra di me, dandoci dentro con vigore sempre più alto. Il dolore man mano svaniva e subentrava il piacere dato dall'essere sovrastata in tutto e per tutto dalla sua prorompente mascolinità. Ogni tanto uscivo da quell'estasi e guardavo il mio uomo, sulla poltrona che se lo menava soddisfatto. Me lo sfilò fuori di colpo e con una pacca sul culo mi fece capire di mettermi a pecora. Non mi ero mai sentita così aperta e sfondata come quella sera. Portai il mio culo e in aria e lui si mise sopra ributtandolo dentro senza la minima fatica e iniziando a sbattermelo dentro con più forza di prima. Sentivo le sue palle sulle mie restando sorpresa dalla mia capienza.

Mi mise una delle sue mani enormi sulla testa, spingendo forte mentre mi sbatteva fortissimo. Ero su un altro pianeta. Poi con un balzo mi trovai lui schiena a letto e io in aria; e lui che continuava a darmelo con un ritmo che non pensavo mai di provare. Alla fine, mi sfilo dal suo cazzo e mi indico un cuscino finito a terra durante quella scopata passionale, capii l'antifona e mi ci misi sopra in ginocchio. Lui si piazzò davanti menandoselo e schiaffeggiandolo sulla mia faccia fino a fare una forte e copiosa schizzata seguita da un gemito possente quanto lui. A quel punto se ne andò in bagno mentre il mio uomo arrivò per schizzare anche lui sul mio volto pieno di sperma. Dopo la sua venuta mi misi a succhiarglielo con uno sguardo da cerbiatta riconoscente fino a quando il nostro amico non usci dal bagno, di nuovo bello ed elegante come quando era arrivato e per nulla provato a differenza mia.

"Ecco il tuo regalo" disse il mio uomo porgendogli una busta

"Se serve chiamate pure, è stato un vero piacere" disse lui andandosene, non prima di avermi fatto l'occhiolino.

Mi alzai barcollando sui tacchi e mi trovai tra le braccia del mio uomo, grata come non mai per questo fantastico regalo.

"Amore! Sei...è stato fantastico, grazie...ma non ti ha dato fastidio vedermi con un altro?" Dissi ancora persa dall'esperienza vissuta.

"Eh mia cara, ho passato anni a voler vedere mia moglie in una situazione così ma lei mi ha sempre dato del pazzo porco. Poi sei arrivata tu ed eccoci a realizzare due fantasie in un solo colpo." Sorrise e mi baciò anche se avevo le labbra ancora piene del seme di quel possente adone. Ma la notte era ancora giovane e nonostante ciò che aveva appena subito il mio corpo ora volevo essere tutta di quell'uomo fantastico che mi aveva regalato una serata così, ma quella è un'altra storia
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